Epistemologia – Lezione 1

Epistemologia – Lezione 1

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Concetti generali

Saliva gli scalini della scala lentamente, pensando di raggiungere così la meta, all’improvviso guardò in basso: la scala poggiava sul nulla, allora si rese conto che in realtà stava cadendo nel vuoto insieme alla scala. Gli scettici sperimentano una situazione del genere: uno stato di dubbio accompagnato da timore e disperazione. Attraverso l’impegno volto al conoscere, stiamo veramente salendo gli scalini della conoscenza, oppure, senza rendercene conto, stiamo cadendo con la scala nell’abisso dell’ignoranza?

Introduzione

Le fonti delle conoscenze sono varie e, attraverso i primi apprendimenti, l’individuo ne ottiene delle altre, per esempio nel campo della matematica, s’incomincia con i concetti più semplici, fino ad arrivare alle formule più complesse. Alcuni “prodotti” della conoscenza vengono utilizzati subito, altri invece sono messi a disposizione delle altre persone nel “mercato” delle conoscenze. Nel “mercato” delle conoscenze, in ogni angolo vengono proposte delle conoscenze e con particolari strumenti vengono valutate: alcune sono valutate per mezzo dei sensi e dell’esperienza, altre con la mente, altre ancora con l’esperienza presenziale. Anche l’utilizzo che si fa delle varie conoscenze non è sempre lo stesso: alcune sono utili per la vita di tutti i giorni, altre per i benefici spirituali che portano; ogni conoscenza è importante in un determinato campo, le scienze empiriche sono determinanti nell’ambito tecnologico e per il benessere materiale, le scienze filosofiche ci offrono una visione generale dell’universo, del suo inizio e della sua fine, le scienze etiche ci aiutano a scoprire lo scopo e il significato della vita e a gestire in modo corretto il nostro comportamento e così via.

L’impiego dell’epistemologia, in particolare nel campo degli studi islamici, è come un individuo che dalla vetta di un monte guarda a tutte queste attività e riflette chiedendosi: tutto ciò che viene nominato, ottenuto, prodotto e presentato come conoscenza è affidabile? Gli strumenti per valutare le conoscenze funzionano correttamente? Con quali strumenti si può distinguere la conoscenza vera e attendibile da quella falsa e inattendibile?

Per affrontare questi temi è necessario prima di tutto comprendere alcuni concetti.

Conoscenza

In questo studio, tutte le volte che citeremo la parola “conoscenza” o i suoi derivati intenderemo la consapevolezza di qualcosa.

Epistemologia

La conoscenza nel significato appena citato si suddivide in varie categorie, per esempio alcune conoscenze sono particolari, come ciò che apprendiamo per mezzo dei sensi, altre sono generali, come le leggi empiriche e matematiche. L’insieme di un gruppo di conoscenze dà forma a una particolare scienza, per esempio alla fisica o alla medicina, e a loro volta le varie scienze vengono categorizzate in base alla metodologia utilizzata, per cui abbiamo le scienze empiriche, le scienze razionali e le scienze scritturali e così via.

L’epistemologia è la scienza che concerne la conoscenza stessa e risponde a domande di questo tipo:

1- Che cos’è la conoscenza?

2- La conoscenza è possibile?

3- Quali sono le categorie della conoscenza?

4- Come si ottiene la conoscenza?

5- Quali cose possono essere conosciute?

6- Come possono essere valutati i vari tipi di conoscenza e come stabilirne la validità e l’attendibilità?

Pertanto possiamo affermare che l’epistemologia nella sua concezione islamica è vicina alla scienza che viene definita gnoseologia, la quale si occupa di analizzare la conoscenza, la possibilità di conoscere, le categorie e i metodi della conoscenza, i suoi limiti, la sua validità e attendibilità.

Il valore o la validità della conoscenza

Conoscere qualcosa potrebbe per noi avere valore sotto vari punti di vista, per esempio sapendo quali sono le cause che scatenano una malattia, saremo in grado di prevenirla, e conoscendo come curarla, se ci ammaliamo, potremo guarire o curare chi ne è affetto. Molte scienze sono fonte di guadagno e ricchezza, oppure rendono felici. Queste scienze, considerati i benefici che portano, possiedono valore, tuttavia non è questo che l’epistemologia intende quando tratta il valore della conoscenza. Riflettete su questo esempio affinché diventi chiaro a cosa ci riferiamo: se osserviamo un paesaggio riflesso in uno specchio limpido, possiamo avere la certezza che il paesaggio è esattamente come lo vediamo riflesso nello specchio, se invece lo specchio non è limpido, non possiamo fidarci dell’immagine che osserviamo riflessa nello specchio ed essere certi che il paesaggio sia esattamente come ce lo mostra lo specchio.

L’epistemologia analizza in che misura possiamo essere certi dell’attendibilità delle conoscenze e quindi utilizzarle per conoscere la realtà. Pertanto quando si parla del valore di una conoscenza, si fa riferimento a quanto ci si possa fidare di questa conoscenza per conoscere la realtà. Una conoscenza valida e attendibile è quella di cui ci si può fidare e che ci può aiutare a conoscere la realtà. La fiducia che noi possiamo riporre in una determinata conoscenza per comprendere la realtà possiede diversi livelli, alcune conoscenze sono più valide e affidabili di altre, ne parleremo nelle prossime lezioni.

L’importanza dell’epistemologia

Molto spesso capita di affrontare temi riguardo ai quali gli esperti esprimono opinioni diverse, ognuno di loro si basa su determinate prove empiriche, argomentazioni razionali, testi storici o religiosi. In base a quali criteri bisogna giudicare e scoprire qual è la verità? Anche quando tutti gli esperti sono giunti alla stessa conclusione, ci si pone comunque la domanda: questa corrisponde alla realtà? Come possiamo fidarci di ciò che abbiamo compreso? La conoscenza empirica o sensibile non può sbagliare? E la conoscenza razionale? Se sussiste la possibilità di un margine di errore per tutti i tipi di conoscenza, come ci si può fidare di ciò che le varie scienze ci propongono? Come potremmo vivere se scoprissimo che non possiamo essere certi che le nostre conoscenze corrispondano alla realtà? È possibile conoscere la verità e la realtà?

A questo punto per comprendere meglio l’importanza di qualcosa, come in questo caso la scienza dell’epistemologia, proviamo ad immaginare di non possederla. Per capire l’importanza della scienza dell’epistemologia, dobbiamo comprendere prima di tutto l’importanza della conoscenza: immaginiamo quindi di non possedere alcun tipo di conoscenza e che non ci sia nemmeno alcun metodo per giungere alla conoscenza, e altresì che nessuno degli strumenti per conoscere possano trasmetterci conoscenza, in un contesto del genere, non potremo conoscere niente né di noi stessi né del mondo che ci circonda. D’altronde, le nostre decisioni sono basate sulle nostre conoscenze, quindi senza conoscenze non siamo in grado di prendere alcuna decisione, in altre parole, non possiamo compiere nessuna azione, e di conseguenza non potremo soddisfare nessuna delle nostre necessità. Un individuo che non possiede alcun tipo di conoscenza è più simile a un oggetto inanimato che a un essere umano!

I vari rami delle scienze sono nati per soddisfare le necessità dell’essere umano, e si sono sviluppati con la speranza di ottenere determinate conoscenze e di risolvere particolari questioni. Quindi l’assenza di conoscenza corrisponde alla mancata capacità di raggiungere gli scopi e la meta a cui le scienze dovrebbero portarci.

Ora, immaginiamo di supporre di conoscere determinate cose, senza tuttavia saperle per certe e non potendo dunque valutare la validità e l’attendibilità delle nostre conoscenze. Anche in questo caso, in realtà, è come se non conoscessimo alcunché, la nostra sarebbe semplicemente una congettura: crediamo di conoscere, ma in realtà non conosciamo. Se non è possibile distinguere la conoscenza vera e corretta da quella falsa ed erronea, come possiamo sperare di arrivare a conclusioni veritiere?

I fisici, i chimici, i biologi, gli psicologi, i sociologi, i matematici, i filosofi, gli studiosi di religione e gli altri ricercatori possono veramente conoscere la verità e la realtà di ciò riguardo a cui conducono delle ricerche, oppure non riusciranno mai ad ottenere conoscenze valide e attendibili? L’utilizzo dei vari metodi e strumenti di conoscenza è razionale e motivato solo nel caso in cui ci sia la possibilità, almeno in alcuni casi, di ottenere conoscenze valide, attendibili e corrispondenti alla realtà, altrimenti qualsiasi sforzo in tal senso risulterà inutile e irragionevole.

È chiaro quindi che le conoscenze sono i nostri mezzi di contatto e interazione con ciò che ci circonda e con noi stessi, esse stanno inoltre alla base delle nostre decisioni e delle nostre azioni, e senza un criterio secondo cui distinguere le conoscenze vere da quelle false, qualsiasi sforzo scientifico e cognitivo sarà vano.

L’importanza dell’epistemologia corrisponde all’importanza delle nostre conoscenze e di ciò che possiamo conoscere. Se le conoscenze che otteniamo attraverso i sensi fossero invalide, sarebbe come non possederle, infatti chi non considera attendibile ciò che vede, è come se non vedesse alcunché. Se le conoscenze empiriche non fossero attendibili, sarebbe come se non esistessero del tutto. Se le conoscenze razionali non fossero attendibili, sarebbe come se non avessimo una mente con la quale ragionare e non esistessero le scienze razionali. Se le conoscenze religiose non fossero attendibili, sarebbe come se non possedessimo nessuna conoscenza rispetto alla religione.

Supponiamo, come afferma l’Islam, che la nostra beatitudine in questo mondo e nell’altro dipenda dalle nostre conoscenze e dal nostro applicarle, se non possedessimo nessuna conoscenza religiosa attendibile e valida, raggiungere la beatitudine sarebbe impossibile. Anche il non possedere conoscenze nel campo dell’etica può portare a un contesto di irresponsabilità e caos.

Se ottenere una conoscenza attendibile è impossibile, tutti gli sforzi cognitivi e pratici sono inutili e vani.

È chiaro quindi che quando compiamo delle ricerche riguardo a un determinato tema, lo facciamo presupponendo che sia possibile ottenere una conoscenza attendibile e valida in merito all’argomento della nostra ricerca e che esistano metodi e strumenti per ottenerla. Tuttavia vogliamo prima di tutto analizzare questa presupposizione e capire se esiste un metodo per stabilire la validità delle nostre conoscenze, e ciò come studio di accompagnamento alla ricerca per quanto concerne le scienze islamiche, affinché possiamo essere in grado di stabilire la validità e l’attendibilità di quanto verrà ad aggiungersi alle nostre conoscenze e di quello che già conosciamo riguardo agli insegnamenti islamici.