Filosofia dell’Etica – Lezione 1

 

Filosofia dell’Etica – Lezione 1

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Concetti generali

Introduzione

Nonostante molti individui conoscano la scienza dell’etica, pochi sono coloro che conoscono la filosofia dell’etica. In questa lezione definiremo l’etica, la scienza dell’etica e la filosofia dell’etica, citando anche l’importanza del trattarne gli argomenti.

Definizione di etica

Come abbiamo già spiegato nel modulo di “Etica e spiritualità”, la parola araba akhlaq, che traduciamo con “etica”, è il plurale del termine khulq, che letteralmente fa riferimento agli attributi fissi dell’anima, attributi per i quali chi li possiede può essere lodato o biasimato. Per esempio, se un individuo è normalmente misericordioso e pronto a sacrificarsi, nel descrivere il suo comportamento etico, faremo riferimento a queste sue caratteristiche. Mentre invece caratteristiche quali l’oppressione, la menzogna e il tradimento sono caratteristiche biasimevoli. Una caratteristica è considerata fissa in un individuo quando normalmente compie azioni positive, senza troppa riflessione o sforzo da parte sua. Per esempio un individuo buono non fa la carità o aiuta gli altri solo una volta ogni tanto, e nel suo agire non ha dubbi né si sente obbligato da altri fattori, ma compie atti di bontà con naturalezza, senza porsi tante domande.

Definizione di scienza dell’etica

L’essere umano, per poter continuare a vivere, crescere, e perfezionare la sua esistenza materiale e spirituale, ha bisogno di soddisfare determinate condizioni, stabilire precisi legami e compiere azioni. Dio con la Sua saggezza e signoria ha creato l’universo in modo che l’essere umano possa: essere in grado di conoscere ciò di cui necessita per vivere, possedere sufficiente motivazione per compiere quelle azioni (facendosi anche aiutare da fattori esterni all’individuo stesso), e quindi infine, con la sua volontà e libero arbitrio, percorrere la via verso la sua realizzazione e giungere al suo scopo finale.

Lo stimolo di interagire con gli enti che ci circondano e servircene è presente allo stato iniziale nell’essere umano, ed egli, in modo naturale, per raggiungere il suo fine e soddisfare le sue necessità, si avvale di mezzi adatti che fanno da intermediari, si sforza di ottenerli, e nel momento in cui riesce a ottenerli ne trae piacere e diventa felice, pian piano si lega ad essi e li considera, a seconda dei casi: belli, necessari, buoni, di valore e così via.

Questi sforzi possono essere suddivisi in due categorie: materiali o naturali, spirituali o metafisici. Ai primi appartengono gli sforzi che compiamo per mantenerci in salute, per garantirci comodità e tranquillità mentre i secondi come la ricerca della giustizia e il sacrificio di sé, che non sono direttamente legati alle questioni materiali, hanno il fine di arrivare a scopi ben più elevati.

L’essere umano, fin dall’antichità, spinto dalla sua intima natura, si è dedicato in particolare alla seconda categoria, considerando quegli sforzi virtù da rendere stabili nel proprio comportamento, e gradualmente ne è nato un campo della conoscenza per l’analisi precisa delle virtù e azioni probe, come ottenerle e come fissarle in se stessi: la scienza dell’etica.

Tuttavia è ovvio che stabilire quali siano le virtù e di conseguenza il criterio per un giudizio etico riguardo alle varie azioni, e quali siano le azioni probe e necessarie, dipende dalla visione che si ha delle dimensioni esistenziali dell’essere umano e quale si ritiene sia il fine ultimo, pertanto non tutti condividono la stessa visione etica. Per questo è impossibile offrire una definizione della scienza dell’etica che sia adatta ai principi di tutti, o perlomeno è molto difficile.

Possiamo comunque dichiarare che riguardo alla scienza dell’etica esistono tre affermazioni comuni:

1- La prima sostiene che nella scienza dell’etica si valutano solo le caratteristiche e le azioni volontarie, per esempio un individuo non viene lodato o biasimato in base al suo possedere determinate caratteristiche, come il colore della pelle, il fatto che il padre sia un sapiente o un illetterato, perché l’individuo in questione non può in nessun modo influenzarle. Pertanto si valutano eticamente solo quelle caratteristiche che possiamo acquisire in modo volontario, o almeno che siamo in grado di cambiare, e allo stesso modo vengono valutate solo le azioni che compiamo volontariamente.

2- La seconda sostiene che gli attributi acquisiti e le azioni volontarie non si valutano da un punto di vista etico in base ai loro effetti particolari e limitati, ma l’etica considera di valore quegli attributi che, se posseduti da un individuo, dimostrano che egli è “l’essere umano ideale”. Per esempio, affermando che la giustizia, la sincerità e il coraggio sono attributi positivi, intendiamo che il nostro essere umano ideale è colui che possiede questi attributi. D’altra parte, caratteristiche quali essere ricchi o possedere una particolare abilità, anche se utili per giungere a determinati fini positivi, secondo questo punto di vista non sono necessarie per essere considerati “l’essere umano ideale”. Allo stesso modo, un’azione possiede valore etico poiché garantisce il nostro modello di vita ideale, non semplicemente perché utile per un determinato fine positivo. In generale comunque rispettare i diritti degli altri, essere sinceri ed essere affidabili sono azioni che consideriamo di valore etico, poiché senza queste caratteristiche è impossibile arrivare a un modello di vita ideale.

3- La terza afferma che talvolta le norme etiche vengono spiegate sostenendo cosa è bene e cosa è male, per esempio è bene essere affidabili, ed è male tradire la fiducia, talvolta invece vengono sostenute affermando cosa bisogna fare e cosa non bisogna fare, per esempio dicendo “bisogna essere affidabili” e “non bisogna tradire la fiducia”: il primo tipo riguarda il valore etico e il secondo tipo la necessità etica.

Ora, prendendo in considerazione questi tre punti, possiamo sostenere che la scienza dell’etica ha lo scopo di mostrare da un lato la via per garantire una vita ideale e a tal fine tratta il valore e la necessità di acquisire determinati attributi e compiere specifiche azioni, e dall’altra parte come evitare gli attributi e le azioni che ci allontanano dal modello di vita ideale.

L’importanza della scienza dell’etica

Non esiste nessuno che non abbia una propria concezione di vita ideale, ognuno di noi prende delle decisioni e compie degli sforzi per realizzare quella che ritiene essere la sua concezione di vita ideale, ed è per questo motivo che si rende necessario stabilire come possa essere garantito tale tipo di vita, questo è il dovere della scienza dell’etica, come abbiamo spiegato.

In base a quello che è stato dimostrato nelle discussioni di teologia, la saggezza divina impone che Iddio abbia uno scopo razionale nella creazione dell’essere umano, e considerate la sua signoria ontologica e legislativa, crei i mezzi per la realizzazione e la guida dell’essere umano. Per questo possiamo affermare che, da un certo punto di vista, lo scopo della religione e delle missioni profetiche consiste nel portare l’essere umano alla vetta delle virtù etiche, come disse il Profeta dell’Islam: “Sono stato designato alla profezia per completare le virtù etiche”[1].

La filosofia dell’etica

Abbiamo affermato che la scienza dell’etica tratta il valore e la necessità di acquisire virtù e compiere azioni volontarie con il fine di realizzare il modello di vita ideale, cioè ci dice quali azioni sono buone e quali cattive. Tuttavia qual è il criterio per stabilire se un’azione è buona o cattiva? Oppure se un attributo è buono o cattivo? Quando abbiamo la possibilità di scegliere, su quale criterio etico dobbiamo basarci? Cosa significano “buono”, “cattivo”, “probo”, “reprobo”, “doveroso” e così via? Un’azione è realmente buona o cattiva da dover scoprire questa realtà? Le norme etiche sono assolute o relative? Perché considerare valide le norme etiche e accettarle?

Le risposte a queste domande non sono univoche, ogni scuola etica offre le proprie risposte, le quali dipendono dalla visione ontologica, antropologica e epistemologica su cui si fondano, ciò ha portato a poco a poco alla nascita della “filosofia dell’etica”.

Possiamo quindi affermare che la filosofia dell’etica è la scienza che si occupa di trattare e definire con metodo razionale le nozioni e gli enunciati che vengono utilizzati nella scienza dell’etica: per quanto riguarda le nozioni, spiegare il significato di termini quali “buono”, “cattivo”, “necessario”, e così via, e per quanto concerne gli enunciati, spiegare affermazioni quali “i valori etici sono reali”, “i principi etici sono assoluti” oppure “i principi etici sono relativi”.

L’importanza e la necessità della filosofia dell’etica

Per comprendere l’importanza del rispondere alle questioni che abbiamo appena citato, prestate attenzione a questi due esempi:

– Primo esempio: Assistete al litigio tra due persone, quando chiedete loro il motivo, una delle due afferma che non le piace il colore giallo e per questo non permette a nessuno di vestirsi di giallo, il secondo individuo afferma di conoscere i gusti del primo, ma insiste comunque a voler vestire di giallo ed è pronto a sacrificare la propria vita per questo e a non sottomettersi al volere dell’altro.

– Secondo esempio: Sentite il pianto di un bambino accoccolato nel grembo della madre, chiedete come mai pianga, la madre risponde che aveva preso in mano una boccetta di veleno e voleva metterla in bocca, se fosse arrivata tardi, il bambino sarebbe morto, però lui piange perché lei gli ha tolto la boccetta di mano, la madre non è pronta a sottomettersi al volere del figlio.

– La differenza tra questi due casi è chiara, nel primo si tratta di una questione di gusto e non è fondata su qualcosa di reale, per questo non permettiamo alla persona a cui non piace il giallo di imporre il suo volere agli altri, tuttavia anche il fatto che l’altra persona sia pronta a sacrificare la sua vita per non sottomettersi al volere della prima, non la consideriamo un’azione razionale. Nel secondo esempio invece esiste un pericolo reale e diamo ragione alla madre che vuole impedire al figlio di mettersi in pericolo, lo consideriamo un suo dovere, anche se ciò porta il bambino a piangere.

– Ora immaginate che qualcuno sostenga che qualcosa è buono da un punto di vista etico quando quel qualcosa corrisponde al gusto o alla preferenza della persona, cioè afferma che un’azione è buona quando questa piace, con questa visione le differenze etiche saranno come nel primo esempio e quindi qualora si voglia applicare ed imporre ad altri il proprio sistema etico, esso diventa una forma di oppressione e intromissione nella vita altrui, e non è accettabile. Insistere a voler applicare le norme etiche che uno preferisce, non è giustificabile, soprattutto nel caso in cui sia disposto a mettere in pericolo la propria vita.

Se invece un individuo considera l’etica fondata sulla realtà, riterrà che le differenze di opinione riguardo alle questioni etiche siano come nel secondo esempio, cioè basate su interessi reali, e quindi sarà anche giustificabile che in alcuni casi sia disposto a sacrificare la propria vita per diffondere e salvaguardare i valori etici.

Diventa chiaro che per risolvere le questioni dell’etica, dobbiamo prima di tutto risolvere quelle della filosofia dell’etica, infatti finché non stabiliamo un criterio affidabile per valutare qualcosa dal punto di vista etico, non possiamo avere la certezza che il nostro giudizio e valutazione etica siano corretti. Fino a quando non sappiamo cosa significa “bene” e “male”, come possiamo affermare che essere affidabili è bene e tradire è male? Se l’etica non è fondata sulla realtà, e non può essere dimostrata, che senso ha offrire argomentazioni etiche? Perché dovremmo applicare le norme etiche o impegnarci nel diffonderle?

Pertanto la serietà nell’imparare le norme etiche, applicarle, difenderle contro l’invasione di valori opposti e nella diffusione dell’etica corretta nella società, tutto ciò ha senso solo quando siamo in grado di rispondere agli interrogativi appena posti.

Domande:

1- Definite il concetto di “etica”.

2- Definite la “scienza dell’etica”.

3- Definite la “filosofia dell’etica”.

4- Spiegate l’importanza della filosofia dell’etica.

[1] Mohammad Baqer Majlesi, Bihar al-Anwar, vol. 7, hadith 18.